GALLI ROSSI E VIGNETTE CINESI; storie parallele

30.12.2014 23:54

Questo articolo nasce dall'esigenza di approfondire alcuni temi sviluppati durante la ricerca per il saggio "A tavola sul Rex", pubblicato nel catalogo "Transatlantico Rex; il mito e la memoria" per l'omonima mostra allestita presso il Palazzo San Giorgio di Genova e curata da Paolo Piccione. 

Come scritto nel saggio sopraccitato, il servizio dei Galli risale alla manifattura di Doccia del XVIII secolo. Ricompare successivamente con numerose varianti, alcune fissate nei cataloghi: il primo stampato nel 1906 ed il secondo nel 1930. E' da sottolineare, poi, che i Galli Rossi sono stati utilizzati nel 1927 per la Grill Room dell'Augustus, assieme ad un servizio di Baccarat, entrambi conservati presso l'archivio-museo della Radif di Genova. 

Nella foto alcuni pezzi recanti la decorazione dei Galli Rossi, collezione Alberto e Marina Bisagno - Foto Matteo Frulio 2013.

Per il Ristorante à-la-carte del Rex viene scelto il modello corrispondente al catalogo del 1930, con la variante a due Galli affrontati e con differenti decorazioni floreali. Come per l'Augustus, esisteva un servizio di bicchieri sia neutri, sia verdi. Usanza tenuta dalla Finmare anche per le tavole della Michelangelo e della Raffaello.

Se si guarda nella stessa pagina, in alto a sinistra, si nota un altro modello decorativo, noto anche ai collezionisti meno esperti. Non strabuzzate gli occhi: si tratta proprio del prototipo delle "nostre" Vignette Cinesi. Come siano ritornate per l'Andrea Doria non è dato saperlo. Forse per una - qui ipotizzata ma priva di riscontro - scelta di Gio Ponti per il servizio da caffè e tè del Bar di prima classe. 

Nella foto sopra: Catalogo Richard Ginori, 1930 - Museo di Doccia, Sesto Fiorentino. Si ringrazia La dott.ssa Ruccellai per la segnalazione.

Se negli anni cinquanta esistevano ben cinque versioni con vignette differenti, per quelle che sono il canto del cigno dell'epopea dei transatlantici, ossia la Michelangelo e la Raffaello, verrà decisa una svolta nella scelta della produzione e della decorazione. Alla Richard Ginori viene preferita la tedesca Hutschenreuter, alla finissima porcellana ne viene preferita una più spessa. Delle cinque varianti ne rimarrà soltanto una.

©MATTEO FRULIO

BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE: 

M. Frulio, A tavola sul Rex; porcellane, cristalli e oggetti per la Società Italia di Navigazione, in P. Piccione (a cura di) Transatlantico Rex; il mito e la memoria, Silvana Editoriale, Milano 2013;

F. Scotto, Un pranzo di Gala a bordo con Radif, Radif Genova 1996;

E. Bettio, O. Ruccellai, L'Archivio Storico Richard Ginori della manifattura di Doccia, Edizioni Polistampa, Firenze 2007.

Spero che questo primo articolo abbia destato il vostro interesse. Il prossimo mese pubblicheremo alcuni piccoli accorgimenti per fuggire dalle false porcellane da collezione.

 

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